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Estate 1959. Al country club Belvedere di Hot Springs, durante una lezione di golf, Dolly Kyle incontra Bill Clinton. Lui ha quasi tredici anni, lei undici. Scatta un colpo di fulmine che "nel tempo si è trasformato in un flirt adolescenziale, poi in una profonda amicizia e in ultimo in una storia d'amore appassionata." Una relazione durata decenni che "ha valicato frontiere, oceani, matrimoni, proibizioni sociali e considerazioni di carattere politico". Ma in questa storia che posto occupa lei, Hillary Rodham Clinton, prima donna candidata alla presidenza degli Stati Uniti? Quando nel maggio 1974 Dolly la incontra pensa a uno scherzo di Bill: Hillary ha un vestito marrone sformato, occhiali spessi dietro i quali guarda in cagnesco chiunque, i capelli radi e unti. Invece non è uno scherzo: nel 1975 Hillary diventa per tutti la signora Clinton e per Dolly "l'altra donna" (o "la Guardiana", come la chiama Bill) e si pone alla guida di una gigantesca macchina del fango pronta a colpire chiunque intralci la sua scalata politica. Una scalata che in oltre quarant'anni, sostiene l'autrice, ha comportato minacce, intimidazioni, aggressioni fisiche, discriminazioni razziali, spionaggio e bugie, comprese quelle pronunciate sotto giuramento in occasione dello scandalo Lewinsky e a cui si aggiungerebbero molestie sessuali da parte di Bill nei confronti di alcune donne.